martedì 14 aprile 2015

"Perché avete scelto di andare a convivere e non di sposarvi?"




"Perché avete scelto di andare a convivere e non di sposarvi?"



Sapeste quante volte, in questi mesi, parenti e amici, hanno rivolto a me e al mio ragazzo questa "fatidica" domanda, dopo l'annuncio del nostro progetto di andare prossimamente a convivere. 
Naturalmente non è semplice trovare le parole "giuste" per spiegare le scelte del cuore, soprattutto con chi non condivide le tue idee e ti guarda quasi con aria di rimprovero.
Per noi la convivenza è un nuovo punto di partenza e non certo un traguardo; è un piccolo tassello, un nuovo mattoncino, che piano piano stiamo aggiungendo a ciò che fino a questo momento abbiamo faticosamente costruito.
Non è di certo l'alternativa più semplice, meno costosa, ma, soprattutto, meno rischiosa.
Si affitta o si compra casa, ci si mette in gioco ogni giorno e se dovesse andare male, è pur sempre una dolorosa sconfitta della coppia quanto del singolo.
Non ci sono paragoni né con il fidanzamento né con l'andare insieme in vacanza. Il fidanzamento è il classico momento idilliaco, dove ognuno mostra il suo lato migliore e tutto appare bellissimo, i momenti più cupi svaniscono in poco tempo, e i litigi sono presto smaltiti e dimenticati, ognuno per conto proprio. Durante le vacanze, il vivere quotidiano viene quasi congelato, lasciato completamente alle spalle e il divertimento del singolo e della coppia ha la precedenza su tutto il resto.
Vivere insieme è un altro paio di maniche: ci si mette a nudo e ci si conosce realmente, mettendo sul piatto le proprie abitudini, i difetti, i momenti "no" e i propri modi di reagire a tutto ciò che la vita reale ti presenta ogni giorno.
Noi abbiamo deciso di metterci a nudo e conoscerci davvero, cercando di conciliare le nostre abitudini, pregi&difetti, vizi&virtù, superando il nostro essere singoli individui per diventare un'unica cosa di fronte a ciò che la vita ci riserverà.
Cammineremo insieme e metteremo altri tasselli nel nostro progetto fino a quando arriveremo anche noi all'altare, sicuramente maggiormente pronti e sicuri di questa importante scelta di vita.
Effettivamente è vero che un tempo, come molti mi sottolineano, non si aveva questa possibilità di "testare" il proprio rapporto d'amore, ma io a quest'affermazione rispondo sempre che un tempo il matrimonio era davvero una cosa seria e se le cose non andavano nel giusto verso, non si scappava immediatamente dall'avvocato a divorziare, con la facilità e con la freddezza con cui si fa oggi.
Non è il pezzo di carta o una fede al dito che unisce una coppia, ma la capacità di riunire i cocci, riunire il tutto pazientemente e andare avanti, senza cestinare frettolosamente il tutto.


Raimondo Vianello & Sandra Mondaini rappresentano, dopo i miei nonni, il mio modello di coppia ideale.






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